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SEI CIRCONDATO DA...

IL Relais Villa Mare si trova nel cuore della località turistica di Pineto, spesso definita un angolo di paradiso. Pineto è infatti una piccola cittadina della riviera adriatica abruzzese e deve il suo nome alla lussureggiante pineta che costeggia il mare per più di 4 chilometri.

La storia del paese iniziò nel 1920 grazie alla famiglia Filiani di Atri. Questa illustre famiglia atriana possedeva nella località, all’epoca quasi spopolata, una villa, oggi conosciuta ancora oggi come Villa Filiani.  Fu proprio loro l’iniziativa di realizzare un piano di lottizzazione volto a far sorgere una ridente cittadina balneare. Iniziarono quindi a progettare una pineta litoranea, attraverso il rimboschimento di 2000 pini che costeggiano la spiaggia.  Questo rende oggi Pineto un posto unico nel suo genere.

Sempre nel territorio comunale, si può ammirare la Torre di Cerrano, una torre di avvistamento pirati, e nelle acque limitrofe l’antico porto di origini romane che fu molto importante per il commercio marittimo dell’Abruzzo, fu  distrutto dalla repubblica di Venezia insieme a quasi tutti i porti adriatici.  Ma la Torre rimane uno dei fortilizi costieri meglio conservati dell’intera riviera abruzzese ed attualmente ospita la sede di un centro di biologia marina.

Proprio ai suo piedi  troviamo la spiaggia dell’Area Marina Protetta del Cerrano, un angolo incontaminato d’Abruzzo che si estende fino a 3 miglia nautiche dalla costa e si sviluppa per 7 km. Lo specchio di mare antistante la Torre del Cerrano è costituito da fondali sabbiosi così come tutto il resto della costa pinetese e fondali rocciosi le cui scogliere di fondo sono determinate dai massi semisommersi dell’antico porto romano.

A pochi chilometri da Pineto, merita sicuramente una visita Atri, un’incantevole città d’arte con origini antichissime (VII-V secolo a. C.). Fu’ un’importante colonia in epoca romana e subì invasioni barbariche e dominazioni straniere durante il Medioevo, per poi “rinascere” definitivamente sotto il controllo dei signori d’Acquaviva. E’ proprio il cuore della cittadina a trasmettere il fascino della sua lunga storia attraverso monumenti, palazzi storici, chiese, musei e scorci suggestivi, tutti tasselli dello splendido mosaico che Atri offre ai suoi visitatori.

La principale attrazione è sicuramente la Cattedrale di Santa Maria Assunta datata 1285 e recentemente ristrutturata. Al suo interno è possibile ammirare affreschi risalenti al 1300 d.c. e mosaici risalenti all’epoca Romana. Mentre  il Palazzo vescovile ed il Seminario adiacenti appartengono alla fine del Cinquecento. Nell’esposizione museale del Palazzo Vescovile sono conservate preziose reliquie, tra cui maioliche dipinte, croci e pastorali d’avorio, d’argento, e codici miniati. Cinquecento. Proprio di fronte alla Cattedrale è presente un elegante teatro perfettamente conservato, l’ottocentesco Teatro comunale detto anche la “bomboniera” per le sue dimensioni (300 posti) e dall’acustica sublime. Andando più avanti nella sua maestà sorge Palazzo Ducale degli Acquaviva, fortezza tutta in pietra, edificata nella prima metà del Trecento e rimaneggiata nel ‘700 dove all’interno è possibile ammirare un cortile di epoca rinascimentale circondato da un loggiato con iscrizioni e resti romani.

La Riserva Naturare dei Calanchi è un’area protetta caratterizzato da un ambiente molto vario, che rapisce lo sguardo del visitatore. I calanchi sono vere e proprie “sculture naturali” nate dalla millenaria erosione del terreno argilloso, all’interno dei suo solchi che cadono a strapiombo verso il basso, con un po’ di accuratezza è possibile rinvenire all’interno fossili marini, testimonianza dei continui cambiamenti morfologici durante i millenni.

Spostandosi verso l’interno, nel cuore dell’Appennino si estende il Parco Nazionale del Gran Sasso e monti della Laga, localizzato sul territorio di tre regioni: l’Abruzzo, il Lazio e le Marche.  La catena più maestosa è quella del Gran Sasso, con la vetta appenninica più elevata, il Corno Grande (m. 2912), alla cui base è sopravvissuto il Ghiacciaio del Calderone.

Uno dei simboli del Parco è il Camoscio appenninico, ma sono presenti anche altri rilevanti animali protetti come Cervo e Capriolo, ed il loro predatore per eccellenza, il Lupo appenninico. Non è difficile inoltre ammirare anche rapaci molto rari come: l’Aquila reale, il Falco pellegrino e il Gufo reale che quotidianamente sovrastano le cime delle maestose montagne. Con un po’ di fortuna e attenzione potrete incappare durante il cammino nell’orso bruno marsicano che in estate si aggira per la flora boschiva. La vegetazione è ricca di cascate e  foreste che immergono il visitatore in un oasi di pace e tranquillità.

Ai piedi del Corno Grande è possibile poi scorgere il paesello di Campo Imperatore, definito il “piccolo Tibet” del parco, per la sua caratteristica conformazione di case arroccate sui pendici del monte. Ma moltissimi sono i  borghi ben conservati che si mischiano alla natura insieme a chiese, abbazie e castelli, grotte, necropoli e templi che dalla preistoria e dall’epoca romana sono giunti a noi carichi di mistero e di fascino.